DOMANDE FREQUENTI

pH

Scarica la guida rapida "PRONTO SOCCORSO pH"


Quale pH-metro scegliere?
Vista l’ampia di gamma di strumenti disponibile, può essere difficile scegliere quello giusto.
Per prima cosa stabilire se lo strumento deve essere portatile o da banco.
Gli strumenti da banco offrono più comfort e accessori rispetto ai portatili.
Quelli portatili sono più rapidi e resistenti, pensati per resistere alle battaglie sul campo.
I tester a penna di pH infine sono strumenti portatili tascabili, economici, con una risposta velocissima, adatti a chi necessita di meno accuratezza. 

Scegliere l'elettrodo giusto…
Esistono svariate tipologie di elettrodi, può cambiare il materiale del corpo, il riferimento, l’elettrolita interno, le giunzioni e i diaframmi.
Per iniziare è’ necessario conoscere il tipo di campione da analizzare, e quindi individuare l’elettrodo corretto.
Se non si è sicuri sulla scelta, o il campione non compare tra quelli elencati, consigliamo di contattarci per una consulenza da parte di un operatore specializzato.
L’elettrodo corretto, oltre a garantire misure più precise, avrà una vita molto più lunga rispetto ad un elettrodo non idoneo al campione in analisi.

Come posso misurare il pH nella maniera più accurata?
Per misurare il pH nel modo più accurato possibile, consigliamo di calibrare frequentemente, utilizzando soluzioni tampone fresche.
La temperatura delle soluzioni tampone deve essere il più vicina possibile a quella dei campioni che in seguito verranno misurati.
Anche l’elettrodo di pH necessita di ambientarsi, perciò consigliamo di lasciarlo immerso in soluzione tampone per qualche minuto prima di iniziare la calibrazione.
Come ultima avvertenza, ma non meno importante, la misura migliore si otterrà tenendo il campione in leggera agitazione, tale da non creare bolle, in modo da omogeneizzare la soluzione.

Messa in funzione dell’elettrodo pH
Normalmente l’elettrodo viene consegnato pronto all’uso, basta collegarlo allo strumento, rimuovere il cappuccio di protezione (che contiene soluzione Storage) sciacquare con acqua distillata, calibrare e procedere alle misure.
Tuttavia può succedere che l’elettrodo si presenti "addormentato” al primo appuntamento, poco reattivo e lento a stabilizzarsi. In questo caso consigliamo di immergere l’elettrodo in soluzione KCL, oppure in soluzione tampone pH 4, per almeno due ore. Così facendo andiamo a riattivare la membrana, e l’elettrodo sarà pronto per essere calibrato.

Perché calibrare?
Calibrare significa "aggiustare” la lettura della nostra catena di misura.
Per farlo occorrono le soluzioni tampone a valore noto (ne esistono differenti famiglie).
E’ importante che le soluzioni siano fresche e non contaminate, poiché dobbiamo essere sicuri che il valore sia quello dichiarato sulla confezione.

Ogni quanto calibrare?
In linea puramente teorica, per risultati perfetti, dovremmo calibrare lo strumento prima di ogni misura.
Nella realtà è sufficiente calibrare lo strumento con una frequenza periodica che abbracci le necessità dell’applicazione: più accuratezza cerchiamo, più frequentemente dovremo calibrare lo strumento.
La procedura di calibrazione dura pochi minuti, e farla frequentemente non danneggia in alcun modo la strumentazione.

Cos'è la compensazione automatica della temperatura e perché ho bisogno di una sonda di temperatura?
La temperatura gioca un ruolo significativo nella misurazione del pH.
All'aumentare della temperatura, aumentano le vibrazioni molecolari che si traducono nella capacità dell'acqua di formare più ioni idrogeno. Di conseguenza, il pH scenderà.
In pratica, al variare della temperatura varia il suo valore di pH.

Una svista comune è quella di prelevare un campione da un serbatoio di processo e si misurarne il pH in laboratorio.
Arrivato in laboratorio, la temperatura del campione sarà cambiata, e di conseguenza anche il suo valore di pH sarà diverso.
Diverso, ma non sbagliato. Sarà il valore corretto di pH alla nuova temperatura.
Si può quindi dedurre che un valore di pH senza un valore di temperatura non ha senso, e il modo per evitare erori è quello di riportare sempre pH e temperatura del campione al momento dell'analisi.


La temperatura, oltre a modificare le caratteristiche della soluzione, affligge anche le prestazioni dell'elettrodo, 
Se prevedere il comportamento della soluzione è impossibile, è possibile invece prevedere cosa succederà all'elettrodo.
Ci viene in aiuto la compensazione automatica.

Al variare della temperatura varia anche la risposta in mV dell'elettrodo, causando questa volta un vero e proprio errore.
Gli strumenti di pH con compensazione della temperatura tengono conto di questo errore,e lo correggono.
Senza una sonda di temperatura automatica, la temperatura della soluzione deve essere inserita manualmente nel pH-metro per poter correggere la misura.
Più il pH del campione è lontano da pH 7, più importante diventa la compensazione automatica della temperatura, soprattutto nell'ambiente basico.
 
Da ricordare: per ottenere i migliori risultati nella misurazione del pH, calibrare e misurare alla stessa temperatura.

NB: l pH diminuisce con l'aumento della temperatura. Ma questo non significa che l'acqua diventa più acida a temperature più elevate. Una soluzione è considerata acida se vi è un eccesso di ioni idrogeno rispetto agli ioni idrossido. Nel caso dell'acqua pura, c'è sempre la stessa concentrazione di ioni idrogeno e ioni idrossido e quindi l'acqua è ancora neutra (anche se il suo pH cambia). A 100 ° C, un valore di pH di 6,14 è il nuovo punto neutro sulla scala del pH a questa temperatura più elevata.

Qual è il modo migliore per conservare il mio elettrodo pH?
E’ fondamentale conservare l’elettrodo nella soluzione Storage, liquido pensato per mantenere la membrana idratata e pronta all’uso.
L’elettrodo viene fornito già immerso in soluzione Storage, che però è necessario sostituire dopo qualche giorno. Pertanto è consigliato acquistarne un flacone di riserva.
Se conservato a secco, l’elettrodo diventerà estremamente lento e instabile, fino ad esaurirsi completamente.
Non conservare mai in acqua!

Quanto dura la sonda pH e cosa posso fare per farla durare il più a lungo possibile?
Pulire l’elettrodo (con acqua e sapone neutro) e conservarlo correttamente nella soluzione storage sono le operazioni alla base per prolungare il più possibile la vita dell’elettrodo, che in genera varia dai 9 ai 24 mesi a seconda dell’applicazione. Solventi, acidi, prodotti chimici corrosivi e alte temperature sono i nemici più forti dell’elettrodo di pH.
E’ necessario selezionare l’elettrodo adeguato in base al campione da analizzare.

Come faccio a sapere quando è il momento di sostituire la sonda pH?
Quando le letture diventano sempre più lente o instabili e non è più possibile calibrare l'elettrodo, potrebbe essere il momento di sostituire l'elettrodo.       

Compensazione acque ultrapure
Avete difficoltà a misurare il pH di acqua distillata, deionizzata o ultrapura?
Il motivo è che l’acqua distillata, deionizzata o ultrapura contiene pochissimi ioni idrogeno, e l’elettrodo fa quindi fatica a captarli.
Ciò provoca misure instabili, fluttuanti.
L’acqua di rubinetto invece contiene un numero sufficiente di ioni idrogeno, quindi le letture del pH risultano molto più facili. 

Dobbiamo inoltre tenere a mente che l’acqua (distillata, deionizzata, ultrapura ecc.) non ha un pH necessariamente uguale a 7.00.Il contatto con aria genera acido carbonico (H2CO3) che acidifica il valore di pH. 
Per misurare correttamente il pH di acque trattate diventa fondamentale la funzione di "Compensazione delle acque ultrapure”, presente nei nostri XS Serie 80 e nel multiparametro XS Revio. 
Lo strumento tiene conto della forza ionica dell’acqua e restituisce una misura molto più accurata.

Conducibilità


Perché misurare la conducibilità

La conducibilità ci indica quanto la soluzione è in grado di condurre elettricamente.
Questa caratteristica è dovuta principalmente ai sali e ai minerali disciolti in soluzione, quindi attraverso la misura di conducibilità abbiamo l’indicazione di quanti elementi sono disciolti nella nostra soluzione.

Come si misura la conducibilità
La misura richiede un sensore di conducibilità e una sonda di temperatura (normalmente integrati nello stesso corpo).
Dopo la calibrazione, si inserisce il sensore in soluzione e si misura. I moderni strumenti di misura, come tutta la linea XS Instruments, misurano conducibilità e temperatura del campione, per poi restituire come risultato la misura già normalizzata a 25 °C  (o una qualunque temperatura a scelta tra 15 e 30°C).
Con il variare della temperatura varia la misura, ma a differenza del pH, per la conducibilità è possibile prevedere con esattezza questa variazione.  

Come posso pulire e conservare le sonde per il mio misuratore di conducibilità?
Pulire le sonde immergendole in alcool etilico qualche minuto per rimuovere eventuali patine di grasso dai sensori.
MAI strofinare.
Risciacquare bene le sonde con acqua distillata o deionizzata e ricalibrare il misuratore prima dell'uso.
A differenza dei sensori pH e ORP, i conduttimetri possono essere conservati asciutti.

Come calibrare il conduttimetro, e con quale frequenza?
Consultare il manuale per il vostro strumento specifico per la procedura di calibrazione.
Selezionare la soluzione di calibrazione tra gli standard in commercio, scegliendo i valori che più si avvicinano al valore di conducibilità atteso dei campioni in esame.
Gli standard più comuni sono 84uS, 1413 uS e 12.88mS.
La frequenza va determinata in base all’accuratezza che si desidera ottenere, al tipo di campione che si analizza e alle  modalità di lavoro.
In generale si consiglia di calibrare lo strumento almeno una volta a settimana, nel caso di un uso frequente dello strumento.

Che cosa significa la costante di cella?
La costante di cella (C) è il rapporto distanza/superfice dei sensori di conducibilità.
Nelle celle a due anelli normalmente si hanno tre possibili varianti:
C=  0,1  : per misure di basse conducibilità (<100 uS)
C = 1: per misure di valori medi
C = 10  : misure di alti valori di conducibilità (>20 mS)
E’ importante scegliere la cella giusta in base ai valori attesi, e impostare sullo strumento il valore corretto di costante di cella.

Ossigeno Disciolto


Perché si misura ossigeno disciolto?

L'ossigeno disciolto (DO) può indicare la salute o la qualità dell'acqua.
L'ossigeno è essenziale per gli ecosistemi in acqua e alcune reazioni chimiche, ma troppo ossigeno può anche essere dannoso per gli ecosistemi. 

Che cosa influenza i livelli di DO in acqua?
La concentrazione di ossigeno disciolto in acqua è influenzata da:
Temperatura dell'acqua - i livelli rientrano nelle temperature calde
Acque minerali - ossigeno è meno solubile in acqua con alti livelli di salinità
Pressione atmosferica - riduce la pressione di ossigeno in quota;
Un ossimemetro dovrebbe prendere tutti questi parametri in considerazione. 

Qual è la differenza tra i sensori polarografici e quelli ottici?
Sensori polarografici hanno bisogno di riscaldarsi prima di calibrare per polarizzare gli elettrodi.
Al contrario, il sensore ottico è sempre pronto a lavorare, non necessita di tempi di polarizzazione.
Inoltre il sensore ottico non richiede manutenzione, mentre il polarografico richiede una regolare manutenzione, pulizia e ricarica dell’elettrolita.

Con quale frequenza devo calibrare l’ossimetro?

Non è possibile stabilire a priori ogni quanto calibrarlo. La teoria ci dice che, per avere misure perfetto, andrebbe calibrato prima di ogni misurazione. Più frequentemente si calibra, più accurate saranno le misure. 

Come si calibra un ossimetro?

L’ossimetro XS si calibra in aria, con un valore pari al 100% di ossigeno disciolto.
La calibrazione non richiede soluzioni di taratura, si esegue in pochi secondi e può essere fatta tutte le volte che si desidera.
E’ possibile inoltre linearizzare la scala calibrando su un secondo punto (0%) utilizzando delle soluzioni monouso.
Questa procedura può essere fatta con una frequenza molto minore.

Ogni quanto devo cambiare la membrana del sensore? 
In generale la membrana tende a contaminarsi e a rovinarsi in modo sempre differente a seconda delle modalità di utilizzo.
Si consiglia di avere sempre una membrana di riserva pronta all’uso.
Quando le misure diventano instabili o troppo lente, o quando la calibrazione in aria restituisce un errore, allora è il momento sdi sostituire la membrana.
Nei sensori polarografici la membrana si deteriora prima rispetto ai sensori ottici. 

Quando e come devo pulire il sensore?
Il sensore va pulito al termine di ogni misurazione, sciacquando con acqua distillata.
Se necessario eseguire una manutenzione, come descritto sul manuale dello strumento.

Data Logger XS


Come si programma il datalogger?

Collegandovi al seguente link troverete un breve video in cui vengono spiegate le fasi di configurazione e scarico dati del datalogger:
https://www.youtube.com/watch?v=6v9CR9cuhHY&feature=emb_title 

È presente un certificato di accuratezza dello strumento?
SI, una volta inserito il datalogger nel computer e aperto il programma zLoggManager, in prossimità della matricola del datalogger nel menù "Configura", è presente il link Statement of Accuracy, cliccando sul link si aprirà il file PDF contenente il certificato di accuratezza del produttore.  

Una volta scaricati i dati/fermato il datalogger, come faccio a far riprendere/iniziare una nuova registrazione?

Una volta scaricati e salvati i dati sul PC il datalogger deve essere riprogrammato tramite il software zLoggManager.  

Una volta estratto il datalogger dal congelatore lo schermo è spento (XS Mini T).
I datalogger XS Mini T raggiunti i -10°C spengono automaticamente lo schermo per preservarne il funzionamento. Questo tornerà ad accendersi/riattivarsi una volta che la temperatura del datalogger sarà nuovamente maggiore di -10°C. 

Il datalogger non è partito all'orario stabilito ma N ore più tardi / il datalogger ha registrato ma l'orario è sbagliato di N ore, come mai?
Verificare che nelle impostazioni del software il fuso orario selezionato sia corretto:  File > Preferenze > Fuso Orario 

Come faccio a capire che un datalogger sta registrando?
Lo schermo LCD contiene icone per informare velocemente l’utente sullo stato corrente del datalogger. 


Quanto durano le batterie dei datalogger?
La durata delle batterie varia a seconda dell'utilizzo del datalogger dai 6 ai 12 mesi. 

Quella che vedo indicata sul display è la misura istantanea?
No, sul display è riportato il dato relativo all'ultima registrazione effettuata e verrà aggiornato ogni X tempo, in base all'intervallo di acquisizione impostato.

Data Logger Escort

Una volta scaricati i dati/fermato il datalogger, come faccio a far riprendere/iniziare una nuovaregistrazione?

Una volta scaricati e salvati i dati sul PC il datalogger deve essere riprogrammato tramite il software Escort Console.  

Non trovo il file PDF con i dati.In fase di programmazione selezionare l'opzione per la creazione del file PDF.  
Ho impostato partenza con magnete ma non parte, rimane ready sullo schermo.Il magnete non è la basetta di comunicazione USB, ma un supporto acquistabile a parte. Nel caso potete provare con un magnete di media potenza, il datalogger dovrebbe avviare la registrazione senza problemi.  

Quanto durano le batterie dei datalogger?
La durata delle batterie varia a seconda dell'utilizzo del datalogger dai 6 ai 12 mesi.  

Quella che vedo indicata sul display è la misura istantanea?
No, sul display è riportato il dato relativo all'ultima registrazione effettuata e verrà aggiornato ogni X tempo, in base all'intervallo di acquisizione impostato. 


Termometri digitali e infrarosso


Caratteristiche generali dei vari sensori ? 
(PT100, Termocoppie, NTC)

Una sonda Pt100 è una termoresistenza al platino con resistenza nominale pari a 100 Ω a una temperatura di 0°C. Le caratteristiche principali di tali sonde sono: ottima precisione, maggior stabilità, curva caratteristica quasi lineare, range di temperatura medio-basso. 
Una termocoppia è costituita da due metalli diversi, uniti ad una estremità. Quando la giunzione dei due metalli viene riscaldata o raffreddata, viene prodotta una tensione legata alla temperatura, rilevata con l'utilizzo di un termometro adatto allo scopo (termometro per termocoppie). Le termocoppie possono essere di diversi tipi: K, J, T, E, N, B, S, R. Si differenziano per il tipo di metalli che la costituiscono ed il campo di applicazione.Tipo K: Cromo e Nichel. Il connettore è di colore gialloTipo J: Ferro e Costantana. Il connettore è di colore blu.Le termocoppie raggiungono temperatura molto più elevate rispetto ai sensori PT100. 
Un sensore termistore o sonda NTC è un elemento di rilevamento della temperatura composto da un materiale semiconduttore sinterizzato che, in risposta a una piccola variazione della temperatura, mostra un'ampia variazione resistiva. Il range di lavoro è limitato rispetto alle sonde di temperatura PT100 e Termocoppie. 
Di seguito vi è riportata una tabella con le specifiche tecniche relative ai diversi tipi di sensore. A lato destro, il grafico mostra sull’asse x la percentuale del valore reale di temperatura e sull’asse y il tempo espresso in secondi. Notando le caratteristiche presenta in tabella e sul grafico, si può trarre una semplice conclusione: i sensori PT100 sono più accurati rispetto alle termocoppie ma risultano più lenti nell’arrivare alla temperatura reale.Le termocoppie invece sono il contrario, ovvero sono meno accurate, ma molto più veloci.





Scelta della sonda di temperatura...
La scelta della sonda di temperatura è un’operazione delicata in quanto si dovrà focalizzare l’attenzione su alcuni punti per trovare il sensore adatto alla propria applicazione.
Il seguente elenco vi aiuterà nella scelta del sensore corretto:
se si è già in possesso di un termometro, verificare il tipo di sonde che vengono rilevate e il tipo di connettore;
se non si è in possesso di un termometro, scegliere il sensore in base alla propria applicazione .    Lunghezza cavo;
Lunghezza stelo;
Diametro stelo;       
Campo di misura;
Tipo di terminale (Aria/liquidi, Penetrazione o Contatto).

Queste informazioni sono necessarie per capire il tipo di sonda che è necessario utilizzare. Se sul listino/dépliant non vi dovesse essere la sonda desiderata, vi invitiamo a inviare una mail all’indirizzo assistenzatecnica@giorgiobormac.com con tutte le caratteristiche sopra elencate e i relativi valori e con l’aiuto dei tecnici verrà trovata una soluzione, se possibile.


Che durata ha un certificato Accredia?
Il certificato non ha una scadenza e non vi è un termine entro il quale deve essere effettuata una nuova taratura.
La scelta dell’intervallo di taratura deve essere fatta in base a diverse variabili. Si dovrà anche tener conto del Registro della Qualità dell’utilizzatore.
Talvolta la taratura viene richiesta annualmente, mentre in altri casi si adotta la certificazione biennale.


I termometri checker sono certificabili Accredia?
Visto il costo dei termometri. Giorgio Bormac s.r.l. non invia tali termometri in certificazione.Consigliamo l’acquisto di uno strumento di livello superiore se l’utilizzatore necessitasse di un certificato Accredia.  ·      

Posso utilizzare i termometri ad infrarosso per rilevare la temperatura di liquidi e superfici riflettenti?
Quando viene misurata una superficie lucida, riflettente o un liquido, viene raccolta la radiazione proveniente da altre sorgenti e riflesse dal nostro campione.Il risultato che ci mostrerà il nostro termometro quindi sarà una lettura falsata.
Una soluzione la si può applicare alle superfici lucide/riflettenti, ove possibile, andando a posizionare un bersaglio opaco sul nostro campione e andando a misurare la temperatura di esso dopo un tempo di permanenza sufficiente affinché bersaglio e campione siano alla stessa temperatura.

Ad esempio, se si vuole misurare la temepratura di una bottiglia in vetro, basterà applicare un'etichetta di carta sulla bottiglia e "sparare" su di essa.

Cosa significa D:S nei termometri ad infrarosso?
"D” significa distanza e "S” significa spot.Detto ciò si deduce che D:S non è altro che il rapporto tra distanza e bersaglio.
Se il nostro termometro ha un D:S di 11:1, significa che ad una distanza di 110 cm dal bersaglio, su quest’ultimo andremo a misurare la radiazione di un’area di 10 cm di diametro.

Cos’è l’emissività nei termometri ad infrarosso?
L’emissività è una misura dell’efficienza nell’emissione superficiale di radiazione termica.
È un valore privo di unità di misura e il suo valore può variare da 0 a 1.In alcuni termometri ad infrarosso è possibile cambiare questo valore, mentre in altri casi il valore è fissato a 0,95, valore tipico per la maggior parte delle superfici.

Quali termometri IR utilizzare per misurare la temperatura corporea?
Non tutti i termometri ad infrarossi possono essere utilizzati per la misurazione della temperatura corporea poiché il valore di accuratezza non è sufficientemente alto.
Dal 2020 Giorgio Bormac s.r.l. ha introdotto il termometro BodyTemp per la misurazione della temperatura corporea (e superfici). Tale termometro è classificato tra i dispositivi medici (CND) consultabile sul sito del Ministero della Salute.